GEROS IV - Il Regno Discarica

Discussion in 'Sezione Narrativa - Drakareth' started by Sìlfae, Feb 25, 2016.

  1. darthwelia

    darthwelia Player Staff Member

    -L'AURORA SENZA VITA-
    :: Dachiracia::
    *Rovine - Ocaramburde*
    Ålʤjs - Aratekh - Þórunn - Chirochesi - Viaggiatori


    Ålʤjs nota il disappunto dell'altra e una silenziosa approvazione da parte del suo compagno d'avventura.
    "Beh certo, forse il mio modo di fare è più simile a quello del Novaphysi."
    Al commento della collega, non sa che fare. Poi le si avvicina e le sussurra.


    Ålʤjs (in Uni_Code): "Siamo fatte così, dovresti fartene una ragione e gli altri hanno paura di noi. Penso che a volte la paura degli altri possa servire a raggiungere i nostri obiettivi."

    Poi si rivolge ai due tizi.

    Ålʤjs (sussurrando in Formoca): "Non so che cosa interessa a loro due, a me interessano i vostri stracci e credo ce valgano due barattoli di brodaglia. O sbaglio?" -Poi riprende in Unicode- "Ci servono i loro vestiti cenciosi e puzzolenti. Nessun soldato farà caso a due straccioni che se ne stanno appoggiati al loro quartier generale mentre loro se la parlano di cosa sta succedendo. Beh spero. E...per favore, cerchiamo di intenderci, farò del mio meglio per irritarti meno possibile. Non credo tu sia una stupida...non potresti esserlo, sei una replicante."

    Ora il problema è come spiegare a Aratekh, che cosa si sono dette. Cerca di farlo a gesti, sperando che lui intenda. Purtroppo però pare che la sua esibizione abbia attirato l'attenzione di troppe persone dentro quella tenda e...non solo, perché altri avventori sembra stiano sopraggiungendo di gran lena.
    "Maledizione a me!"

    Ålʤjs (in Formoca): Aratekh...per favore stai fermo. Vediamo che succede."

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    Ålʤjs - Combattente di Millennia
     
    Last edited: Feb 16, 2017
  2. Beliar

    Beliar Player Staff Member

    L'AURORA SENZA VITA-
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    Ålʤjs - Aratekh - Þórunn - Chirochesi - Viaggiatori

    Il Novaphysi continua ad osservare facendosi anche un'idea sulla seconda replicante, non sa ancora cosa pensare di lei molto rude per essere una sintetica ma forse deve essere un modello che deve a che fare con molti esseri organici.
    Ålʤjs invece propone ai due umani di scambiare i loro vestiti per i due barattoli ed il loro contenuto, purtroppo questa azione attira anche l'attenzione di altri che iniziano ad avvicinarsi attirando l'attenzione di Aratekh, sta quasi per reagire in malo modo ma Ålʤjs lo convince a non farlo.


    Aratekh: (in Formoca) Come preferisci allora continuo ad assistere.

    Il Colosso ritorna ad osservare i due umani mostrandosi interessato a loro, li ha visti pochissime volte e non ha mai avuto molto a ce fare con loro, come moltissime altre specie del resto ma quando passi l'eternità a sorvegliare un drago essiccato ed i suoi resti non puoi pretendere altrimenti.

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    Aratekh
    Servo dei Novadrakkan
     
  3. Mandalor

    Mandalor Player

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    Ålʤjs - Aratekh - Þórunn - Chirochesi - Viaggiatori

    Persone. Tante. Troppe.
    Þórunn batte un pugno sulla lamiera indispettita, stringendo i pugni perché da quando la principessa ed il cavaliere in armatura scintillante sono calati dal cielo, la giornata ha preso una piega ancora più storta. Scatta nervosa verso Ålʤjs, in una simulazione così credibile avrebbe sorpreso persino il Creatore.


    Þórunn:
    in unicode) "Ho appena visto un'idiota troppo sicura di sé fare una ca****a!"

    Almeno il Novaphysi mostra d'avere l'elmo riempito da un cervello e decide sia saggio attendere e non dare sfoggio della propria forza, in modo da non dare ancor di più nell'occhio. A differenza di qualcun'altra di sua conoscenza. La rossa rimane seduta al proprio posto e strappa di mano una bevanda ad uno degli uomini, apparendo come una normale avventrice.

    Þórunn: in formoca) "Risolvetevela voi questa, se vogliono guai."


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    Þórunn
    Agente Millennia
     
  4. darthwelia

    darthwelia Player Staff Member

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    Certo lei forse ha fatto una cazzata.
    "Ok l'ho fatta, ma questa ora ha rotto."
    Ålʤjs si rende anche conto che forse più di tutto è stato pagare con sonante valuta ciò che ha attirato l'attenzione, ma crede che la sua simile stia esagerando con le sue maniere da psicopatica.
    "Ora ce la risolveremo, certo. Ma intanto vediamo se questo la irrita ancora un po', visto che 'per favore' è una parola che sembra non essere presente nel suo vocabolario, o se la calma."
    Ålʤjs decide di usare quella lingua, che non sente pronunciare da decine di migliaia di anni o forse più e che da tanto tempo neanche ha più usato. La lingua dei padroni.


    Ålʤjs (in antico Karaneon): "Ora hai passato il limite, soldato."

    Poi sta ad aspettare una reazione, anche violenta dell'altra, pronta a difendersi in caso.

    Le persone nel frattempo hanno finito di entrare, ma la tenda è molto più affollata di prima. La sintetica si guarda intorno. Vede il volto incarognito della replicante dai capelli rossi e vede i due metri di Aratekh oltrepassarla.


    Ålʤjs (in Formoca): Aratekh, io ne provo una, poi al peggio sai cosa fare."

    Alza lo sguardo oltre la folla, si mette in piedi sulla lamiera che dovrebbe servire come tavolo, dimenticandosi per un attimo che poteva aspettarsi una brutta reazione da parte della collega.

    Ålʤjs (urlando in Formoca): "Ehi tu al bancone! Mi pare che il resto ti sia rimasto in mano. Fai bere tutti, con quello che ti è rimasto."

    Ålʤjs (in Uni_Code): "O si ubriacano o tentano di rapinarci. Entrambe le cose faranno venire loro mal di testa. Lo so, non dirmelo, ti irrito, ti irrito tanto."

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    Ålʤjs - Combattente di Millennia
     
    Last edited: Feb 18, 2017
  5. Beliar

    Beliar Player Staff Member

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    Ålʤjs - Aratekh - Þórunn - Chirochesi - Viaggiatori


    Il Novaphysi vede la tenda ormai gremita di persone e le due replicanti irritarsi sempre di più la situazione è molto tesa e ad un passo da finire in tragedia, ma Aratekh non è tipo da dare in escandescenza per niente quindi rimane calmo, anche su richiesta di Ålʤjs.

    Aratekh: (In Formoca) Farò come dici ma non aspettarti che li tratti con i guanti se succede il peggio.

    Il Colosso si gira ora verso la folla spostando il suo peso da gamba a gamba con un semplice ma fluido movimento, se non ha fatto male i conti dovrebbe avere una buona rincorsa per gettarsi su tutti loro.

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    Aratekh
    Servo dei Novadrakkan
     
  6. Mandalor

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    Per una volta, Ålʤjs lascia senza parole l'altra sintetica e Þórunn rimane a bocca aperta, forse neanche dando a mente il significato delle parole a lei rivolte. Un istante dura una vita, al diavolo i due energumeni al tavolo, al diavolo tutti quanti quelli stanno arrivando e quello dietro il bancone che guarda stranito la sua compagna. Þórunn s'incurva come una bestia, stringe i denti, stringe i pugni e trema alle suggestioni a impulsi mandate dal e al cervello, secondo i suoi dati di subroutine, la cui struttura cigola come un ingranaggio male oliato, risalendo a dei dati talmente corrotti da suscitare una reazione violenta che si ripercuote nella echo-chamber del comportamento della razza che millenni fa le apparteneva. I due cenciosi, memori delle prodezze di Ålʤjs, si spaventano a vederla sul piede di guerra e le danno le spalle, parlottando nella loro lingua schifosa, pur rimanendo seduti così da non perdere la loro bevuta gratis.

    Þórunn:
    in unicode, sussurrando) "Maledetta... maledetta... maledetta..."

    La sua incapacità di controllo si scontra con l'aver osato così tanto di Ålʤjs, ma Þórunn, in un flusso di coscienza confuso e senza ricordi nitidi, tende ad essere così stranita dall'udire ancora quella lingua, che rimane ferma a rimuginare sull'essere stata colta di sorpresa e si scuote solo quando Ålʤjs salta sul tavolo con l'ennesima bislacca idea per salvare capra e cavoli offrendo a tutti da bere. I sensi allenati dall'addestramento di Þórunn intuiscono il Novaphysi si stia dando da fare, preparandosi a sdraiare qualche brutto ceffo. Alle parole di Ålʤjs, la rossa non solleva il capo, finché non agguanta la sua caviglia, in una morsa stretta. Solo lì alza lo sguardo, gli occhi paglierino furenti.

    Þórunn: in unicode) "Quando sarà tutto finito... faremo un discorsetto io e te."

    Sibila minacciosa, prima di lasciare la caviglia della collega e voltarsi verso la folla in arrivo. Non si alza, ma porta la mano sinistra dietro la cintola, attendendo.

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    Þórunn
    Agente Millennia
     
  7. darthwelia

    darthwelia Player Staff Member

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    Ålʤjs si sente prendere per la caviglia e quelle parole...dette dalla sua simile le fanno capire che forse ha esagerato lei questa volta. Mentre sente la caviglia stretta nella mano della collega, si rende conto che l'uomo del bancone sembra aver acconsentito alla sua richiesta, ma questo ha scatenato un inferno dentro la tenda. Urla e risate, canti e slogan. Poco dopo, probabilmente attirati dal frastuono insolito, la replicante sempre in piedi sulla lamiera, scorge quattro soldati in armatura che dall'esterno si stanno avvicinando all'ingresso della tenda. Ålʤjs rimane immobile ad osservarli finché non sono praticamente all'ingresso. Sono imponenti umani coperti da spesse armature che coprono soprattutto la parte superiore del loro corpo, le corazze sono graffiate e usurate, ma danno l'impressione di essere efficienti. Probabilmente uno è un ufficiale, perché ha uno degli spallacci colorato di un arancio-ruggine, ormai sbiadito. Portano con sé fucili pesanti, ma corti e maneggevoli. Sulle corazze forse una volta spiccava quello stemma che Ålʤjs non ha ancora avuto tempo di intravvedere fino a quel momento. Lo riconosce, lo stemma di Qarica, anch'esso sbiadito e graffiato tanto da renderlo quasi irriconoscibile al centro delle corazze.
    "Maledizione"
    La replicante scivola velocemente giù dal tavolo e si mette a sedere sulla parte esterna, per impedire ai due tizi di svignarsela.


    Ålʤjs (sussurrando in Formoca): "Soldati. Tregua."

    I quattro si fanno largo tra la folla e si guardano attorno. Quello che Ålʤjs ha identificato come ufficiale, parlotta con gli altri tre, poi uno di loro si fa strada verso il bancone e parla col tizio dal ciuffo biondo, che sembra mostrargli qualcosa e indicare dalla loro parte.

    Ålʤjs (sussurrando in Uni_Code): "Temo di doverti dare ragione."

    Quando il soldato torna al gruppo, dopo un fitto e veloce discorso con l'ufficiale, la pattuglia si dirige verso il loro tavolo. La prima cosa che salta loro agli occhi è il Novaphysi, ma poi incentrano la loro attenzione anche sulle sintetiche. Tre soldati spianano i fucili.

    Ufficiale (in Formoca): "Vi prego di seguirci."

    Ålʤjs, si alza e porta le mani dietro la nuca, appoggiandole alla testa, per far capire che non ha intenzione di opporsi all'ordine e si mette di schiena dando le spalle ai soldati. Diventa immediatamente visibile ai loro occhi la spada.

    Ålʤjs (in Formoca): "Non oppongo resistenza. Ho anche due pugnali, sotto la giacca."

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    Ålʤjs - Combattente di Millennia
     
    Last edited: Feb 16, 2017
  8. Beliar

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    Il Novaphysi osserva tutto senza muoversi e deve dire che gli avventori sono molti al suo "sguardo" non è sfuggito nemmeno l'interazione fra le due sintetiche, quello che lo preoccupa ora sono i soldati che si sono presentati al loro tavolo puntando loro anche i fucili la reazione di Ålʤjs però gli risulta strana.

    Aratekh: (In Formoca) Ti aspetti veramente che io ceda la mia arma a questi organici arretrati?

    Il colosso rimane fermo ad osservarli quasi dando l'idea che stia guardando i soldati e la replicante fra tutte le persone presenti nella tenda.

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    Aratekh
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  9. Mandalor

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    Þórunn: in formoca) "Io sì."

    Fa eco al Novaphysi, ritornando fredda e composta nell'alzarsi dal tavolo e guardandosi attorno, pronta a scattare al minimo pericolo. Non ha mai amato essere messa alle strette e se c'è una cosa apprezza ancora meno è essere messa alle strette e non potersi sfogare. A sua volta mette sul tavolo la pistola teneva dietro la schiena e, con gesti lenti e misurati, il pugnale. Poi si affianca all'altra, anche lei con le mani dietro la nuca, spalle ai soldati, sperando Aratekh non faccia troppi casini. Neanche a dirlo, si ritrova ancora a guardare la sua collega.

    Þórunn: in unicode) "La buona notizia è che non mi irriti più. La cattiva è che stai passando al livello superiore."


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    Þórunn
    Agente Millennia
     
  10. darthwelia

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    Mentre il Novaphysi sembra ritroso a consegnare la propria arma, l'agente Millennia pare questa volta d'accordo con Ålʤjs. O almeno, questa è la prima impressione che la sintetica ne ha, fino a che la collega finisce la sua frase. Ålʤjs si obbliga a non farci caso, ma un sorrisetto le scappa lo stesso, senza alcuna malizia. I soldati nel frattempo, dopo aver sequestrato le armi alle due replicanti, indirizzano la loro attenzione verso il gigante in armatura.

    Ufficiale (in Formoca): "La sua arma. La consegni."

    La replicante si rende conto che per il Novaphysi, separarsi dalla propria arma, sarebbe un gravissimo disonore e una mancanza di rispetto verso i suoi padroni, ma in questo momento non le sembra ci sia altra soluzione.

    Ålʤjs
    (in Formoca): "Posa quella lancia, guerriero. Sarà meglio per tutti."

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    Ålʤjs - Combattente di Millennia
     
  11. Beliar

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    I soldati si concentrano su di lui e Aratekh non è molto contento della cosa, potrebbe spazzarli via come ridere, la sua lancia ne è in grado, lui stesso sarebbe in grado di ucciderli senza sforzi eccessivi.

    Aratekh:
    (In Formoca) Quest'arma è rimasta al mio fianco per più di 130.000 anni, ora la consegno a voi ma se vi azzardate a non restituirmela massacrerò ogni forma di vita sul mio cammino senza distinzione, il mio padrone non ha mai detto di essere gentile con gli altri per completare la mia missione ricordatevelo.

    La mano corre a prendere la lancia dalla schiena, la guarda per un solo istante per poi consegnarla nelle mani del soldato.

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    Aratekh
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  12. darthwelia

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    Una volta che il gigante in armatura consegna la sua potente arma, l'ufficiale dà ordine di scortare i prigionieri fuori della tenda. Uno dei soldati, non sapendo come portare la lancia e tenere il fucile allo stesso tempo, decide di strappare un lembo di stoffa penzolante da uno dei tralicci metallici di sostegno della tenda, usandolo per legare l'arma del Novaphysi e mettersela a tracolla. Nonostante l'espediente, questa struscia a terra mentre lui cammina. I tre soldati si posizionano alle loro spalle con i fucili puntati e l'ufficiale si mette alla guida del gruppo. Si districa tra le persone presenti negli spazi aperti e tra un paio di fuochi che bruciano sostanze maleodoranti, ma almeno fanno un po' di luce in quel posto, altrimenti completamente buio. Anche la fiammella dei lampioni ha uno strano colore, probabilmente bruciano grassi o gas estratti dai cumuli di rifiuti. Ålʤjs, Aratekh e Þórunn seguono il graduato, guardandosi intorno.
    All'interno della città-fortezza sembra si svolgano le più disparate attività, ma per la maggior parte sembra che siano incentrate sul recupero e lo smantellamento di rifiuti, l'unica fonte di sussistenza in quel luogo.
    Dopo diverse deviazioni, provocate da fuochi, lampioni e giri atti a scansare gruppetti di persone dedite allo smantellamento, riciclo o scambio di improbabili parti, per lo più metalliche, la pattuglia si ferma davanti a una costruzione di spesse lamiere. Uno dei soldati passa avanti a tutti, picchiando quattro volte su quella che sembra essere la porta d'ingresso. Un cigolio di cardini vecchi e non oliati è presto seguito dalla parziale apertura di uno dei battenti. Il Novaphysi e le due sintetiche vengono fatti entrare in un corridoio buio e condotti ancora avanti. L'unica luce è fornita da piccoli e quasi inutili lumicini dalla debole luce rossiccia. Il budello circonda un'altra struttura metallica, anch'essa costruita di lamiere spesse e saldate, provvista di varie porte, sprangate da travi metalliche e ganci e anelli che le tengono ben salde al loro posto. L'odore non è dei migliori. Dopo una ventina di metri la squadra si ferma davanti a una porta aperta e il gruppo viene spinto dentro quella che sembra essere una cella senza alcuna apertura, un lumicino fioco, viene acceso all'interno.


    Ufficiale (in Formoca): "Fino a che non chiariremo alcune cose, rimarrete qui."

    Il graduato non finisce quasi la frase e la spessa porta viene chiusa, provocando un clangore assordante. Dopodiché si sente il rumore della trave metallica che viene fatta passare negli anelli e bloccata con i ganci dall'esterno.
     
  13. Beliar

    Beliar Player Staff Member

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    La città fortezza si mostra ad Aratekh per quello che è una discarica dove le più normali attività sono il recupero e lo smaltimento di prodotti di scarto e rifiuti, la gente che la abita rispecchia la città per certi versi, sciatti sporchi e da quello che può vedere nemmeno troppo civilizzati, il trio viene infine portato in una struttura e poi rinchiuso in una cella buia e umida, rischiarata dalla semplice fiamma di un lumino.
    Il Novaphysi si appoggia alla parete diametralmente opposta alla porta della cella rivolgendosi ad Ålʤjs.


    Aratekh: (In Formoca) Bene e ora che si fa?

    Il Colosso rimane fermo attendendo che la sua collega gli dica il suo piano dato che sembra averne uno.

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    Aratekh
    Servo dei Novadrakkan
     
    Last edited by a moderator: Feb 18, 2017
  14. Mandalor

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    La rossa non poteva ignorare il sorrisetto dell'altra e, tra le varie cose si ripromette, mette in conto anche di aprirle un labbro. Se lo faccia aggiustare quando torneranno alla base. Per quanto la base possa essere lontana. Ora è il turno dei Qarica portarli alla loro di base: un ammasso di lamiere di fortuna foderate per esser tenute assieme ed attaccare, dove porte di fortuna bloccate da travi e sorvegliate garantiscono l'accesso. Avesse voglia, riderebbe: se l'hanno costruito per essere diversi dalla gente che pestano per il riciclo di materiali, hanno un bel po' di cui rendere conto.

    Non fiata, mentre vengono tutti e tre posti nella loro buia cella, preferendo sedersi accanto il lumino a gambe incrociate, con i gomiti sulle ginocchia, fissando la fiammella in grado di rendere ancora più inquietante il Novaphysi con i suoi riflessi la buio. Questi è il primo a rompere il silenzio, chiedendo delucididazioni all'altra sintetica sul da farsi. Se Þórunn non ha fiatato sinora, non ha intenzione di rimanere zitta e permettere alla principessa di continuare a far danni con il suo comportamento sconsiderato. Alza lo sguardo verso l'armatura vivente e con tono perentorio e chiaro annuncia.

    Þórunn: in formoca) "Aspettiamo."


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    Þórunn
    Agente Millennia
     
  15. darthwelia

    darthwelia Player Staff Member

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    "Certo che avrei potuto stare più attenta. Situazione brutta, l'ho causata io. Non posso certo tornare indietro e questa, già mi odiava a prima vista, figuriamoci adesso. Potrebbe anche avere ragione. Eh sì che di situazioni imbarazzanti o pericolose ne ho passate un bel po' nella mia carriera, ma non so perché questa volta. Mi sono fatta prendere dal voler fare, dal volerla mettere a posto. Io irriterei lei, non sa quanto lei era già passata allo stadio successivo appena è arrivata con la sua faccia da 'so tutto io' e se ne è uscita con quel 'avrete un buon motivo per essere qui'. No siamo arrivati così perché ci andava di fare un giro da queste parti, un viaggio di piacere."

    La sintetica si guarda attorno. Il posto è inevadibile e poi anche se fosse, dove potrebbero andare?


    Ålʤjs (in Formoca): "Già. Aspettiamo."

    Poi si sdraia sul fondo della cella.

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    Ålʤjs - Combattente di Millennia

    ________________________________________________

    Dopo una sequenza interminabile di ore, il rumore dell'enorme chiavistello rompe il silenzio. La porta si apre e tre guardie si affacciano sulla porta della cella.

    Guardia (in Formoca): "C'è una certa Þórunn già registrata, in questa cella. Seguici."
     
    Last edited: Feb 15, 2017

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