DANTOOINE - Enclave Jedi

Discussion in 'Sezione Narrativa - New Legends' started by Sìlfae, Feb 21, 2016.

  1. Zaho

    Zaho Player

    -LA NUOVA GENERAZIONE JEDI-
    :: Sistema di Dantooine ::
    *Pianure - Enclave Jedi - Portico*
    Yabail Den - Miriama Val'Nessar - Jedi


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    Yabail Den: "Vedi Miriama, tu ragioni troppo quando mediti. Tu pensi al perché non riesci a fare ciò che tu credi ti venga chiesto. In realtà ciò che ti sto chiedendo non è né più né meno ciò che tu hai fatto con il sasso. Quindi lasciati andare e percepisci intorno a te.
    Fai con calma, non essere immediatamente premurosa di arrivare a un risultato."

    Miriama: "...Oh."

    "Un fraintendimento pragmatico?", si domanda Miriama, riflettendo sulle parole della jedi. Forse attribuiscono un significato diverso a quel 'distinguere'. Forse, probabilissimamente, è il perfezionismo e l'ansia da prestazioni e gli standard eccessivi della donna, a spingerla a interpretare quella parola attribuendo un livello di dettaglio che va oltre quelle che credere essere le sue capacità. Forse, come spesso accade, gli altri hanno molte meno pretese di lei, e dovrebbe darsi tregua. Dovrebbe il suo cervello, fermandosi finalmente un attimo in quell'operoso lavorio costante e sfiancante ma automatico.

    La sente e percepisce camminare, muoversi, e poi posare un oggetto per terra.
    Lì per lì non capisce, ma poi...quasi ispirata, non sa nemmeno lei da cosa, in che modo...qualcosa scatta. Attira la sua attenzione. Quell'oggetto...è...'strano'.
    È riuscita già a distinguere? Senza pensarci, senza ragionare, lasciando semplicemente fluire le sue percezioni, il suo istinto? Anche se a Yabail potrebbe sembrare strano, Miriama è una persona molto istintiva, e si fida molto del suo intuito. Solamente perché per tutta la vita li ha affinati grazie al ragionamento! Ma l'ha fatto, ed ora le sue euristiche cognitive, le scorciatoie mentali che vengono in automatico a tutti quanti, sono più raffinate e razionali.
    E quelle euristiche, ora, le stanno dicendo che c'è qualcosa di strano. Qualcosa di anomalo. Qualcosa di diverso. Fosse sottoposta ad un'encefalografia in questo momento, il suo P300 mostrerebbe un picco: il suo cervello ha rilevato uno schema 'non-familiare' e di discontinuità col resto degli stimoli, col resto dell'ambiente.


    Miriama: "Che cosa...?"

    Mormora sottovoce, aggrottando la fronte e concentrandosi su quel pezzo di materia inerte che tuttavia sembra più vivo del sasso di ieri, e del resto degli oggetti di oggi.
    C'è qualcosa che non le torna: è come una mattonella allineata male, è come una pecora nera in un gregge di pecore bianche, è come...un'autostrada che incanala il traffico a scorrimento veloce, con una marcia in più, rispetto al restante spazio.

    Non capisce, inclina la testa, ed infine si ricorda di comunicare con la sua nuova maestra, dovendo riportare tutto ciò che sente.


    Miriama: "Quello non è un pezzo di materia normale, vero? Sembra...sembra quasi fatto di quei fili bluastri di ieri che intessevano il sasso trapassandolo. Eppure...eppure è ancora diverso, al contempo, in qualche bizzarro modo che non riesco a capire..."

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    Miriama Val'Nessar
    Padawan Jedi
     
  2. darthwelia

    darthwelia Player Staff Member

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    Yabail Den - Miriama Val'Nessar - Jedi


    Miriama: "Quello non è un pezzo di materia normale, vero? Sembra...sembra quasi fatto di quei fili bluastri di ieri che intessevano il sasso trapassandolo. Eppure...eppure è ancora diverso, al contempo, in qualche bizzarro modo che non riesco a capire..."

    Yabail Den: "Concentrati Miriama, vai avanti, cerca."

    La Jedi continua a tenere gli oggi chiusi e ad ampliare i propri sensi. Poi si concentra sull'elsa della saber e penetra in essa, la sua forza telecinetica poi svita le parti, estraendo il nucleo che contiene il cristallo e lo fa levitare a pochi centimetri dal suolo.

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    Yabail Den
    Cavaliere Jedi
     
  3. Zaho

    Zaho Player

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    Yabail Den - Miriama Val'Nessar - Jedi


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    Yabail Den: "Concentrati Miriama, vai avanti, cerca."

    Miriama: "Hm."

    Annuisce, pensierosa, riprendendo ad esplorare la piccola porzione di spazio e di materia davanti a sé, mentre percepisce quei fili blu diramarsi ed allungarsi da Yabail ed intrecciarsi nell'oggetto. Sembra...smembrarlo dall'interno, ora è divelto, e poi il singolo pezzo anomalo ne fuoriesce, intrappolato nei fili, sospeso a levitare a mezz'aria, poco sopra il suolo, il resto, la carcassa esanime di materia inerte che prima l'ospitava. Come il cuore ancora pulsante di una bestia sbudellata e sventrata che giace a terra.

    Miriama: "Sembra...Be', palesemente credo sia un elemento importante dell'oggetto, quasi fosse il suo 'cuore'...
    E sembra...fatto per incanalare qualcosa, dell'energia immagino, in qualche modo. Un...catalizzatore, qualcosa per focalizzare, concentrare, imbrigliare, convogliare...rendere più preciso e potente...
    Sì, è qualcosa che contiene un certo potere...E quindi qualcosa di pericoloso...! Potenzialmente, almeno, se usato per nuocere...!"

    Ed è proprio il pensiero che "Potrebbe perfino essere usato come un'arma, se incorporato in una tecnologia adeguata" a farle collegare questa possibilità teorica al piccolo oggetto dalle molte parti in cui quel canalizzatore era contenuto fino a poco prima, e soprattutto all'enigmatica domanda di Yabail ad inizio sessione.

    Miriama: "Un'arma?!"

    Esclama stupita, volgendo di scatto la testa verso la mezza zabrak, continuando con grande autocontrollo razionale a tenere gli occhi serrati, nonostante le sopracciglia che s'inarcano repentine per lo stupore e la preoccupazione. Non ha mai visto un'arma di quella forma - sempre ammesso che abbia capito correttamente le dimensioni e le estensioni della materia davanti a sé, condensata in quei tanti piccoli elementi a formare un congegno complesso più grande. Quando ancora era assemblato, non sembrava avere la sagoma di un folgoratore di nessun tipo di sua conoscenza, non sembrava un coltello, e non conosce nessun'arma ad energia che possa sfruttare un catalizzatore del genere.

    Miriama: "Forse una granata? Una di quelle a tubo? O qualcos'altro, con un...catalizzatore chimico...per reazioni esplosive?"

    Non riesce a immaginarsi cos'altro potrebbe essere però, e d'altronde non ha mai nemmeno esaminato nulla al mondo con quella nuova 'vista': anche nel caso fosse davvero una granata, non ha comunque nessuna esperienza precedente della percezione dell'interno con cui fare il confronto e corroborare così la sua ipotesi. Anche fosse una granata, non saprebbe davvero dirlo con certezza.

    Miriama: "O un proiettore olografico? O di raggi laser? Servirebbe una lente prismatica per indirizzare correttamente il raggio luminoso in entrambi questi caso...
    Come...quella...?"

    Conclude, aggrottando la fronte confusa ed esitante, mentre allunga un braccio e con l'indice punta verso uno degli elementi a terra. L'idea della lente l'ha spinta ad esplorare rapidamente e sommariamente tra i rottami smontati prima, trovando qualcosa che forse è compatibile, e decide di applicare ciò che ha imparato nella lezione precedente tentando di sollevare la potenziale lente e farle fare così il paio con l'altro oggetto sorretto da Yabail, facendola levitare e avvicinandola ad esso. Se l'altro era il cuore, questo sembra l'occhio della creatura, molto simile a un cristallino umano infatti, in grado di deviare, di deflettere i raggi di luce, i fotoni che l'attraversano. Quest'elemento sembra tendere verso una conferma per l'ipotesi del proiettore di raggi, e dunque Miriama da buona scienziata si sente ora più incline verso di essa.

    Di nuovo, tuttavia, brancola nell'incertezza essendo la sua prima esperienza e non avendo altri metri di paragone: giusto per cominciare, non ha idea di quanta energia potrebbe venire sprigionata attraverso quel catalizzatore, variabile decisiva per stabilire la pericolosità e quindi l'utilità dell'oggetto, facendo propendere più per un'arma esplosiva oppure per un proiettore -olografico, di raggi laser indicatori come quelli astronomici per puntare le stelle eccetera-, ad esempio. Per quello che ne sa, potrebbe anche essere una bomba atomica in miniatura, con un nucleo radioattivo che emana energia già di suo e ha un potenziale ancora più enorme, andando a spiegare le sue sensazioni! Miriama tiene per sé quest'ultima ipotesi, come se già solo il darle voce la potesse rendere più probabile, realistica: spera vivamente che non lo sia, la sola idea nella sua immaginazione la inquieta da morire.


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    Miriama Val'Nessar
    Padawan Jedi
     
  4. darthwelia

    darthwelia Player Staff Member

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    Yabail Den - Miriama Val'Nessar - Jedi


    La Jedi si aspetta la consueta disquisizione della Padawan, la descrizione pragmatica di che cosa pensa di percepire, ma crede anche questo pragmatismo speculativo ha poco a che fare con l'intuizione, presupposto che lei pensa irrimediabilmente necessaria in un ragionamento scientifico.
    "Forse dovrebbe unire le percezioni alle sue conoscenze."


    Miriama: "Un'arma?!" Esclama la Padawan a un certo punto, voltando la testa di scatto verso la Jedi.

    "Come si distrae"
    Yabail Den: "Non ti concentri. Non puoi voltarti verso di me, porre la tua attenzione su di me, mentre stai facendo qualcos'altro."

    Un tremolio debolissimo nella Forza le fa capire che qualcosa sta però accadendo. Un piccolo traguardo, ma grande per quella Padawan. Sì decisamente grande per lei. Le parti della lightsaber si muovono e Yabail percepisce che la Padawan sta cercando qualcosa, sta muovendo qualcosa, ma con metodo, non casualmente come aveva fatto con il sasso. No, qui c'è attenzione al particolare, attenzione e precisione. E poi la lente si muove e viene avvicinata al cristallo giallo della sua lightsaber, ma a quel punto ricominciano le speculazioni.

    Yabail Den: "Ora va meglio. Stai spostando qualcosa, ci riesci Miriama, ci riesci."

    "Esperimento riuscito!" Si dice Yabail Den dentro di sé.

    Yabail Den: "Bene. Ora senti il cuore di ciò che stai percependo. Penetra in quello e cerca di essere meno speculativa e più percettiva, Miriama. Non ti chiedo di mettere da parte le tue conoscenze scientifiche, solo cerca l'intuizione e uniscila alla percezione. La speculazione scientifica è come la speculazione filosofica, serve a ben poco."

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    Yabail Den
    Cavaliere Jedi
     
  5. Zaho

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    Yabail Den: "Non ti concentri. Non puoi voltarti verso di me, porre la tua attenzione su di me, mentre stai facendo qualcos'altro."

    Miriama: "Non ti preoccupare: la mia capacità attentiva è finemente temprata e posso fare entrambe le cose al contempo senza risentirne minimamente. Fidati, mi conosco, so cosa posso permettermi: non sono una bambina distratta e iperattiva."

    Non si offende perché Yabail non può certo conoscere le sue capacità del tutto fuori dal comune nel campo dell'attenzione sostenuta: quasi impossibile distrarla anche con chiacchiere carismatiche e pappardelle infinite e non pertinenti, instancabile per ore e, se adeguatamente motivata, è capace di andare avanti a lavorare ad oltranza finché non ha finito e non è soddisfatta del risultato ottenuto. Ruotare la testa, senza nemmeno guardare la sua interlocutrice con la vista vera, per lei, è qualcosa di estremamente insignificante: la sua attenzione mentale continua a rimanere rivolta al cristallo, alla lente ed ai pensieri su quell'arma, o qualunque oggetto esso sia in realtà.
    La sua risposta, quindi, è volta a rassicurarla: lei non soffre di disturbo dell'attenzione e compagnia bella, anzi, è l'esatto opposto. Soffre spesso per la sua eccessiva attenzione, e non sa cosa darebbe per poterla spegnere, per poter spegnere i propri sensi, ogni tanto, su desiderio.


    Yabail Den: "Ora va meglio. Stai spostando qualcosa, ci riesci Miriama, ci riesci."

    Miriama: "Sì, ho fatto un po' di allenamento ieri. Ma credevo stessimo facendo altro, ora..."

    Corruga la fronte, non capendo perché adesso sia il cavaliere a distrarsi. Cosa c'entra? Con la sua domanda -a cui ancora non ha ricevuto risposta-, con l'esplorazione sensoriale dell'oggetto e delle sue parti -non le ha mica chiesto di spostare qualcosa! Non era quello l'obiettivo del compito assegnatole-, con l'intera faccenda.

    Yabail Den: "Bene. Ora senti il cuore di ciò che stai percependo. Penetra in quello e cerca di essere meno speculativa e più percettiva, Miriama. Non ti chiedo di mettere da parte le tue conoscenze scientifiche, solo cerca l'intuizione e uniscila alla percezione. La speculazione scientifica è come la speculazione filosofica, serve a ben poco."

    Miriama: "HhhH!!!"

    Una grande boccata d'aria viene ispirata tra le labbra di Miriama, largamente aperte in una smorfia indignatissima com'anche lascia intuire la configurazione aggrottata che assumono le sue sopracciglia. L'intera questione precedente perde estremamente d'importanza, di fronte a un simile affronto a lei e a tutto ciò in cui 'crede', o meglio a tutto ciò che (scientificamente si) sa.

    Miriama: "Questo è oltraggioso! Si vede che siete proprio religiosi, eh! Non sapete nemmeno le basi della scienza: la speculazione è basata sull'intuizione, solo che non è casuale ma informata dalle conoscenze duramente acquisite e conquistate! La speculazione scientifica serve a tutto, altro che a poco!"

    "Maledetti clericali", pensa tra sé e sé continuando però a tenere gli occhi chiusi, scuotendo la testa con un sorriso d'incredulità sul volto.
    "Incredibile davvero: come OSA?!? Con tutto quello che la scienza ha fatto, con tutte le vite che ha salvato, tutte le malattie che ha curato...! Ma certo, certo: non serve a niente la scienza, bastano le preghiere! Gli arti ricrescono dicendo qualche parolina magica! Ovvio!"
    Yabail non ha proprio idea di come rapportarsi ad uno scienziato ateo, parrebbe, o almeno questo è quello che percepisce Miriama in maniera palese: "si sente, che non ha la minima esperienza in fatto di scienza e di realtà. Si sente pesantemente."


    Miriama: "Percezione ed intuizione sono la base dell'esplorazione del mondo, e la scienza fa esattamente questo e si avvale esattamente di questi strumenti primigeni. Poi, in aggiunta, applica una selezione rigorosa ai dati e metodi: ma senza strumenti di rilevazione e idee per connettere le informazioni, cosa pensi che potremmo fare? Le mie 'speculazioni', come le chiami tu, non sono altro che un dare voce ai miei pensieri, alle mie percezioni, alle mie intuizioni, appunto: le mie parole dovrebbero essere un chiaro segnale lampante di come io stia già cercando intuizioni e percezioni, con il massimo dei miei sensi, per come li ho conosciuti finora almeno, e per come riesco a sentire in quest'altra maniera del tutto inedita e che devo quindi esplorare.
    Se magari mi dicessi anche cosa sto cercando o tentando di fare, potrei essere più efficace ed efficiente..."

    Il tono indispettito e la parlantina semi-logorroica mostrano e scaricano tutti i sentimenti passionali di Miriama, toccata sul vivo, sul dibattito scienza-fede e sul valore e ruolo della scienza nella società e nell'esperienza personale di ogni singola vita senziente. La sua spiegazione si fa ora più seria e neutrale, quasi stesse leggendo un libro divulgativo sul metodo scientifico: sta infatti cercando di spiegare a Yabail dove sbaglia nel suo pensiero, così da rettificarlo allineandosi alla verità della realtà.

    "Mpfheh! Dio mio. Quanto manca la scienza alla gente, santo spazio...", borbotta tra una sinapsi e l'altra, mentre immusonita e ancora sorridente d'incredulità torna a fissare quell'ammasso di ciarpame, nel tentativo di scovare qualcosa di misterioso che la sua maestra millanta essere lì. O almeno, questa è l'unica cosa che riesce a pensare, basandosi sulle sue parole, quel 'cuore' e quella 'intuizione' e quelle 'percezioni'. Chissà la jedi cosa intenderà, con quei termini così metaforici e da psicologia popolare, decisamente poco chiari e facilmente intuibili...


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    Miriama Val'Nessar
    Padawan Jedi
     
  6. darthwelia

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    Yabail Den - Miriama Val'Nessar - Jedi


    La Jedi non si smuove dalla propria posizione

    Yabail Den: "Ci risiamo, Miriama. Ancora con questa contrapposizione" Dice con tono pacato la Jedi. "A volte sembri tu a fare della scienza una religione, ascoltati. Certe volte quando parli sembri un qualche vecchio Maestro Jedi, sicuro delle proprie teorie. Devo rivelarti un segreto: non sopporto quel tipo di Maestro. Sono quelli che spesso hanno fatto la rovina dell'Ordine.Io non adoro nessuna divinità, sono solo cosciente della Forza che tutto permea e con lo studio sono arrivata a poterla manipolare..."

    Yabail fa una pausa.

    Yabail Den: "...con molto studio, anni di studio...per me, come saranno stati anni di studio per te, raggiungere ciò che sai nel tuo campo. Le persone sensibili alla Forza e in grado di manipolarla sono sempre esistite dai tempi dei tempi, da molto prima che nascesse l'Ordine Jedi. So che la scienza ha salvato innumerevoli vite e dà la possibilità a tanti di vivere in condizioni migliori, ma ci sono forze oscure e malevole che usano la Forza per distruggere e dominare a loro piacimento nella Galassia. Purtroppo non si riescono a combattere con la sola scienza. E sinceramente credo che alcune cose non debbano essere spiegate scientificamente, o forse semplicemente non si può, magari non ancora o forse sarà così per sempre. Vedi, Miriama, io non tento di spiegare teorie di fisica o formule matematiche o leggi di chimica con i precetti che ho ricevuto dai miei Maestri, perché so che quelle cose non possono essere spiegate in quel modo, ma ci vuole la scienza per spiegarle."

    Yabail smette di parlare un attimo. Sembra farsi pensierosa, poi prosegue, sempre con il tono calmo che la contraddistingue.

    Yabail Den: "Ti sei adirata per ciò che ho detto. L'ira, la rabbia, sono le cose che muovono il Lato Oscuro della Forza."

    Il Cavaliere fa un'altra breve pausa.

    Yabail Den: "E ora smettila di rovistare dentro la mia spada."

    Ispira raccoglie le sue energie e poi allunga la mano verso la spada in pezzi e la sottrae al controllo della Padawan. La ricompone e la attira a sé armandola. Il suono della lightsaber risuona nel portico.


    Yabail Den: "Apri gli occhi ora, Padawan. Non mi hai ancora detto che ramo della scienza ti occupi, a pensarci bene."

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    Yabail Den
    Cavaliere Jedi
     
    Last edited: Feb 3, 2017
  7. Zaho

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    Yabail Den: "Ci risiamo, Miriama. Ancora con questa contrapposizione. A volte sembri tu a fare della scienza una religione, ascoltati. Certe volte quando parli sembri un qualche vecchio Maestro Jedi, sicuro delle proprie teorie. Devo rivelarti un segreto: non sopporto quel tipo di Maestro. Sono quelli che spesso hanno fatto la rovina dell'Ordine. Io non adoro nessuna divinità, sono solo cosciente della Forza che tutto permea e con lo studio sono arrivata a poterla manipolare..."

    "Opporca entropia! Certo, la scienza è una religione. E questa 'Forza' panteista e magari pure cosciente non è una divinità, non è una religione. Il sotto è il sopra, il dentro è il fuori, la destra è la sinistra, e noi due siamo entrambi uomini. Così, giusto come intuizione e percezione eh, mica come speculazione! ...Maledetti relativisti."
    Le parole di Yabail non fanno altro che accentuare l'indignazione sarcastica di Miriama, che non può non sentirsi ancora più distante dalla jedi e dall'intero Ordine: la scienza non è democratica nella verità che trova, e non è possibile essere relativisti e non trovare quindi contrapposizioni con visioni così distanti, teologiche, teleologiche eccetera. Questo Miriama lo ha sempre sentito, come intuizione proprio, per il principio di non-contraddizione: quello sì che è percepito con grande forza dentro di lei.


    Yabail Den: "...con molto studio, anni di studio...per me, come saranno stati anni di studio per te, raggiungere ciò che sai nel tuo campo. Le persone sensibili alla Forza e in grado di manipolarla sono sempre esistite dai tempi dei tempi, da molto prima che nascesse l'Ordine Jedi. So che la scienza ha salvato innumerevoli vite e dà la possibilità a tanti di vivere in condizioni migliori, ma ci sono forze oscure e malevole che usano la Forza per distruggere e dominare a loro piacimento nella Galassia. Purtroppo non si riescono a combattere con la sola scienza. E sinceramente credo che alcune cose non debbano essere spiegate scientificamente, o forse semplicemente non si può, magari non ancora o forse sarà così per sempre. Vedi, Miriama, io non tento di spiegare teorie di fisica o formule matematiche o leggi di chimica con i precetti che ho ricevuto dai miei Maestri, perché so che quelle cose non possono essere spiegate in quel modo, ma ci vuole la scienza per spiegarle."

    "Oddio! I magisteri separati! No! Ti prego, santo spazio...", pensa tra sé e sé, al sentire la piega che il discorso di Yabail sta prendendo. "Ci mancherebbe pure che spiegasse la gravità con la religione! Il fatto è che noi possiamo spiegare la religione con la scienza, invece. Ma a loro la scienza va bene finché si fa gli affari suoi nelle navicelle, negli edifici, nei WC, nei forni, nelle armi. Quando poi viene a spiegare pezzi di cervello e di comportamento, apriti cielo! Allora lì la scienza 'sconfina' in campi non suoi. Come se esistessero campi preclusi alla scienza, mpf!"
    Perché quello che sfugge alla cavaliera è proprio questo, pensa Miriama: la scienza può spiegare tutto. A livello teorico, come capacità. Poi, a livello pratico, è tutto un altro paio di maniche: non può spiegarlo
    ora, potremmo noi scienziati non arrivare a spiegarlo mai per contingenze e vicissitudini storico-temporali, ma questo non c'entra. La scienza potrebbe, questo è l'unico concetto che conta. Spiegare questo ai non-scienziati, di solito, è veramente improbo.
    "E ci risiamo: hanno millenni di storia alle spalle, quindi hanno ragione. Fallacia logica dell'appello all'autorità, più palese di così...", ma pochi conoscono la teoria dell'argomentazione, e questo frustra sempre tantissimo la donna, che si vede boicottati puntualmente tutti i discorsi che conduce fuori dall'ambito accademico. Lascia andare la testa, chinandola e sospirando. Arresa, impotente: quante volte ha dibattuto, quante volte in vita sua ha sentito argomentazioni del genere, e non riesce a capire come possano ancora circolare, con tutto il sapere e le contro-argomentazioni che esistono al riguardo: non se ne capacita, probabilmente ricadendo nell'effetto Dunning-Kruger, attribuendo cioè agli altri conoscenze almeno al pari delle sue, senza considerare quanto sia possibilissimo il vivere una vita intera senza mai entrare in contatto -nemmeno per sentito nominare- con certi tipi di pensieri.


    Yabail Den: "Ti sei adirata per ciò che ho detto. L'ira, la rabbia, sono le cose che muovono il Lato Oscuro della Forza."

    Corruga la fronte a quelle parole. Non perché non concordi sulla tossicità di emozioni negative come quelle, per quanto il 'Lato Oscuro della Forza' le sfugga ancora un po'; il cruccio vero è l'essere stata fraintesa. Lei non si è affatto adirata. Si è indignata. È un sentimento ben diverso, per quanto la differenza sia sottile. Sì, sì: entrambi discendono dall'emozione primaria della rabbia, probabilmente, ma c'è una connotazione morale che nell'ira è così talmente manchevole che spesso si ribalta! Nell'ira, per la maggioranza delle volte, c'è un passaggio dalla parte del torto; l'indignazione, invece, solitamente accade in conseguenza di una discrepanza tra le riflessioni morali e lo scontrarsi con la realtà di un comportamento sbagliato da parte di qualcuno. Per Miriama, dunque, l'ira è negativa, mentre l'indignazione è positiva: serve ad avere la forza per rivoluzionare il sistema al fine di ristabilire la morale, la correttezza, il bene, il 'Lato Chiaro della Forza' potrebbe dire -ammesso che esista, nella loro teologia di cui lei è completamente digiuna-.

    Yabail Den: "E ora smettila di rovistare dentro la mia spada."

    Miriama: "...'Spada'? Allora avevo ragione: è un'arma!"

    A quella notizia si raddrizza e sente rafforzata la scienza che le scorre dentro: la sua capacità logico-deduttiva/induttiva funziona ancora bene, e questa irrilevante vittoria è lo stesso un punto a favore della scienza! Nel frattempo, rinvigorita e baldanzosa, scruta attentamente il riassemblaggio di quella che dev'essere a questo punto l'elsa -aveva azzeccato anche i meccanismi di funzionamento-, imprimendo a fuoco nella sua memoria tutto quello che riesce a capire, grazie al vividissimo interesse per quell'affascinante ed inedito marchingegno.

    Yabail Den: "Apri gli occhi ora, Padawan. Non mi hai ancora detto che ramo della scienza ti occupi, a pensarci bene."

    Al sibilo peculiare dell'oggetto, Miriama torna a guardare, stupefatta, ammaliata dal raggio che, così bizzarramente, non si propaga all'infinito - come diavolo farà? Quello sì che sarà qualcosa di straordinario da studiare ed analizzare!

    Miriama: "...Ufficialmente di nessuno, in verità. Da quando sono morti mio marito e mio figlio...ho abbandonato tutto e ho lavorato come volontaria per aiutare i rifugiati della guerra. I campi in cui so di più, comunque, sono fisica e psicologia. E neuroscienze, il punto di contatto tra le due, ovviamente. E poi ho un'infarinatura di molti altri: chimica, biologia, ingegneria, ma anche economia, etica, sociologia, politica...La specializzazione è morte: c'è così tanto da imparare, e così poco tempo..."

    Risponde infine, lasciandosi andare a qualche commento in più al fine di risultare più esplicativa nella visione che la muove e spinge a divorare libri su libri, saggi su saggi, manuali su manuali. Un pozzo senza fondo, voracissimo di conoscenza, assetata di cultura fin da piccola.

    Miriama: "...Quindi questo è uno dei modi in cui la Forza combatte il Lato Oscuro, qualunque cosa esso sia? E non sarebbe scienza? Io vedo un bel po' di circuiteria e fisica interessante, là dentro...Oltre al fatto di essere un'arma."

    Continua poi la conversazione con un velo di ironia -innegabile che, per quanto si affidino alla Forza per combattere, anche la tecnologia non pare mancar loro- e soprattutto calcando l'accento su quell'ultima parola, storcendo la bocca. Miriama è fermamente convinta che, se girassero meno armi, ci sarebbero anche meno possibilità di uccidersi a vicenda e spargere dolore e sofferenza in giro per la galassia.

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    Miriama Val'Nessar
    Padawan Jedi
     
    Last edited: Feb 7, 2017
  8. darthwelia

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    Yabail Den - Miriama Val'Nessar - Jedi


    "Vorrei sapere chi ha avuto l'illuminazione di fare Padawan questa scienziata integralista!" Pensa quasi irritata "maledizione, riesce a instillarmi emozioni che non dovrei nemmeno sfiorare...non dovrei sfiorare neanche le emozioni, se è per questo. Però mi tocca e poi è pure simpatica, in fondo."

    Yabail Den: "Va bene...vediamo allora..."

    La Jedi disarma la spada e comincia ad armeggiare, rimuovendone a mano la parte dell'emettitore e aprendo l'elsa, operando su qualcosa che la Padawan non può vedere, riducendone la potenza.

    Yabail Den: "Ora dovrebbe andare, non vorrei mai che ci facessimo male."

    Yabail rimonta la spada e la riarma. La luce che ne proviene è ora molto più debole e anche lo sfrigolio è sensibilmente meno potente. Poi la disarma nuovamente e la appoggia a terra.

    Yabail Den: "Ora, la scienziata mi fa vedere come se la cava con questo pezzo di tecnologia?" Chiede Yabail, con un sorrisetto che le spunta a lato della bocca. "Prendila e armala intanto. E tienila ben salda in mano."

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    Yabail Den
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  9. Zaho

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    Yabail Den: "Va bene...vediamo allora..."

    Il cavaliere spegne la sua arma, per poi iniziare a trafficare smontandola e quant'altro. Miriama non vede con gli occhi, ma questo non la scoraggia: li chiude e cerca di ricordarsi quello fatto finora, provando a spiare con quel sesto senso misterioso come si muovono i vari componenti e cosa sta facendo Yabail. Così, per pura curiosità, per capire. Capire è fondamentale nella vita, specie nella sua.

    Yabail Den: "Ora dovrebbe andare, non vorrei mai che ci facessimo male."

    Lì per lì la donna non comprende in che senso lo dica, ma appena si riaccende il raggio risulta molto più depotenziato rispetto a prima, ed è in questo momento che collega tutti quegli spostamenti all'effetto fisico prodotto sulla lama. "Affascinante", pensa tra sé e sé, cercando di ripercorrere e fissarsi in mente un po' di quella procedura seguita dalla mezza zabrak per ottenere quel risultato.

    Yabail Den: "Ora, la scienziata mi fa vedere come se la cava con questo pezzo di tecnologia? Prendila e armala intanto. E tienila ben salda in mano."

    Miriama: "Mpheheheh, vediamo, sì..."

    Ride Miriama, sogghigna, divertita e complice. Si tratta di una sfida intellettuale, di un'occasione per dimostrare il suo valore, il valore della sua mente, il valore del suo essere scienziata, il valore della scienza. In questo momento, quindi, le è stato affibbiato l'incarico -graditissimo- di paladina della scienza: Yabail l'ha chiamata 'scienziata', attivando quella sua identità sociale, quel suo ruolo, e questo la spinge involontariamente ed incontrollabilmente ad essere il più professionale possibile.

    Miriama: "Ti avviso che preferisco i blaster: mi sembrano più sicuri, ma in effetti non li ho mai esplorati con questi nuovi sensi..."

    "Sarebbe interessante farlo, decisamente", dice a sé stessa, mentre quell'obiezione espressa smorza un po' il suo tono di voce rendendolo pensieroso. I suoi occhi sono focalizzati sul tubetto metallico che tiene in mano: ne esplora ogni dettaglio esteriore, tra pulsanti, levette, rotelline, anelli per aggancio e quant'altro, e poi di nuovo chiude gli occhi ed esplora in quella modalità nuova. Ha paura a toccare a caso: non vorrebbe mai che qualcuno si facesse male, sé stessa e Yabail in cima alla lista, e non conosce il potenziale di quell'arma. Per quel che ne sa, potrebbe anche mettersi a sparare raggi laser come un fulminatore -che è quello che normalmente il laser dovrebbe fare!-, premuto il giusto pulsante.
    Studia i flussi potenziali dell'energia, ne scopre ed osserva i tracciati meglio ora che ha l'oggetto in mano e così vicino, il tutto in pochi secondi, rigirandolo tra le dita e toccando in maniera simbolica le varie parti, segnando il percorso dalla cella di energia al pulsante, dal cristallo alla lente, e tutto il resto che riesce a vedere. Ha già intuito in verità cosa deve alterare per l'accensione, e lo indica ripetutamente e distrattamente con l'indice: sta nel frattempo facendo un check su tutto il resto, per assicurarsi che la sua ipotesi sia corretta. L'unico modo che ha è accenderla, ovviamente, ma controllare ripetutamente aumenta le probabilità di quello scenario e quindi la sua sicurezza nello sceglierlo.

    Annuisce infine, e si prepara ad armare la spada: si fa seria in volto, punta l'elsa prima davanti a sé, poi la paura di ferire Yabail -per quanto fuori portata- la fa inclinare verso il basso, verso il terreno.
    "E se ci fosse un contraccolpo? Se mi sfuggisse di mano e schizzasse verso il mio stomaco? Aspetta..."
    Ruota così il polso, decidendo di puntare verso l'alto e verso sinistra il raggio: qualora partisse un colpo, saetterebbe verso il cielo; qualora schizzasse a razzo l'elsa, andrebbe per terra arrestando la sua corsa senza colpire nessuno.
    Le sembra di avere in mano un petardo. Pericoloso. Molto pericoloso. Si tratta pur sempre di un'arma, e non è sicuramente rilassata.
    Infine, stringendola con molta forza, attiva l'apposito comando e...


    Miriama: "Ehilà! Pensavo avesse più rinculo!"

    La lama si propaga, flebile, e Miriama adatta la stretta rendendola più leggera ma comunque salda. Si tratta di un pezzo piuttosto curioso: non ha il peso di una spada di cortosis o duracciaio, e questo è ovvio col senno di poi. Adesso che è accesa, Miriama riesce ad esplorarla anche più nitidamente, superando e separando i flussi energetici della sua mano, appositamente ruotata in modo che l'elsa sia in primo piano e la mano dietro di essa dalla sua prospettiva. È così dannatamente attratta dalla tecnologia di quell'oggetto che perde di vista il resto del mondo, Yabail per prima, completamente immersa in quella circuiteria così nuova e incredibile, così come il modo di vederla. Si distrae e concentra così tanto da non aver più nemmeno bisogno di chiudere gli occhi per vedere i canali e lo scorrere delle onde e dei raggi di energia, i movimenti meccanici che permettono tutto questo, e il senso generale del lato tecnico di quell'arma. Sta divorando la conoscenza che ha nel palmo della mano, letteralmente.

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    Miriama Val'Nessar
    Padawan Jedi
     
  10. darthwelia

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    La Jedi osserva Miriama e sorride. Sembra aver trovato qualcosa che la intriga e si diverte a interpretare le sue diverse espressioni mentre, un po' goffamente, come chiunque prenda in mano una lightsaber per la prima volta, cerca di capire come funzioni e soprattutto di non arrecare danno a sé stessa e a lei. Poi la Padawan finalmente, dopo un'accurata esplorazione, che involve le sue capacità nella Forza, anche se ancor deboli e da affinare, riesce ad armarla.

    Miriama: "Ehilà! Pensavo avesse più rinculo!"

    Yabail ride. Un riso breve e emozionato, delicato e complice.

    Yabail Den: "Oh, pare che abbiamo trovato qualcosa di interessante. Ti piace eh?"

    Poi la Jedi scruta Miriama e un pensiero le torna alla mente. Qualcosa del suo passato, che mai la abbandonerà, per tutta la vita - e per vita lei intende anche quella che sarà dopo, quando lei si unirà alla Forza. L'incipit a questi pensieri sono le percezioni che ha avuto mentre Miriama esplorava la spada.
    "Anche lei potrebbe essere in grado...forse..."


    Yabail Den: "Tempo fa, una Padawan che conoscevo, aveva una naturale propensione a riconoscere i difetti negli oggetti tecnologici, riusciva a trovare addirittura anomalie che sfuggivano agli analizzatori elettronici più sensibili e moderni. Credo che qualche volta sia persino riuscita ad aggiustare un droide, senza neanche aprirlo. Potrebbe essere una strada interessante per te? Sembra che tu sia portata per questo."

    Poi vedendo che la Padawan è davvero assorta nella contemplazione della lightsaber e che essere distratti in altro mentre si maneggia una lama luminosa potrebbe essere pericoloso, continua.

    Yabail Den: "Si tiene con due mani, saldamente. La tua mano primaria vicino all'emettitore e la secondaria vicino al pomolo dell'elsa."

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    Yabail Den
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  11. Zaho

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    Yabail Den: "Oh, pare che abbiamo trovato qualcosa di interessante. Ti piace eh?"

    Miriama: "Be', è decisamente un interessante pezzo di tecnologia...!"

    Annuisce, sorridendo ed alzando lo sguardo per un attimo alla risata complice di Yabail. La rilassa, questa ritrovata armonia tra loro due, tanto che torna subito a fissare ed esplorare l'oggetto e tutta la fisica che esso contiene.

    Yabail: "Tempo fa, una Padawan che conoscevo, aveva una naturale propensione a riconoscere i difetti negli oggetti tecnologici, riusciva a trovare addirittura anomalie che sfuggivano agli analizzatori elettronici più sensibili e moderni. Credo che qualche volta sia persino riuscita ad aggiustare un droide, senza neanche aprirlo. Potrebbe essere una strada interessante per te? Sembra che tu sia portata per questo."

    Miriama: "...!"

    Quelle parole presentano a Miriama un'altra tematica sorprendentemente interessante: ciò riesce a catturare la sua attenzione, ed ella infatti solleva di nuovo il suo sguardo incatenandolo a quello della sua nuova maestra ufficiosa. Chissà quali meraviglie incredibili si possono fare, con un potere del genere!

    Yabail: "Si tiene con due mani, saldamente. La tua mano primaria vicino all'emettitore e la secondaria vicino al pomolo dell'elsa."

    Miriama: "...Oh!"

    Quest'altra informazione, dal carattere decisamente più tecnico e funzionale, piomba all'improvviso in mezzo alle fantasticherie mentali della donna, riportandola alla realtà: subito ruota la testa ed il suo sguardo saetta sull'elsa, dove prontamente posiziona le mani come dettole, in un paio di tentativi, riuscendo a trovare la postura più comoda con la giusta distanza ed dislocazione delle dita.
    Ne saggia la maneggevolezza, data questa nuova posizione decisamente ottimale, ed apprezza quindi anche che gli ingegneri abbiano pensato efficientemente all'ergonomia dell'impugnatura e del suo utilizzo: non è un lavoro rozzo e mediocre, sembra ben bilanciato e slanciato per l'azione, davvero notevole. Non che lei sia un'esperta di armi e specialmente di spade, ma a naso sente che tutti i pesi e le distanze sono messe più o meno al posto giusto, grazie alla sua sensibilità tattile ed istinto fisico innato.


    Miriama: "Comoda, decisamente.
    Per quanto riguarda l'ordine ed il riparare...Io adoro sistemare le cose. Non è solo un hobby, è proprio un bisogno, interiore, viscerale: non sono una maniaca ossessivo-compulsiva, ma sicuramente ho notevoli tendenze in quella direzione! E sono molto brava nel problem solving, nell'individuare i problemi e le loro soluzioni ottimali. Mi diverte, mi piace, e sono brava, onestamente. Sarebbe una strada decisamente interessante! Non sapevo nemmeno esistesse! Cos'altro si può fare, con questa 'Forza'?"

    Risponde Miriama, sogghignando ed eccitata, con quella domanda finale che rivela tutta la sua ignoranza ed inesperienza in tema di Forza e jedi e quant'altro. Avrebbe davvero bisogno che qualcuno le facesse una lezione basilare, un'infarinatura, sulle basi rudimentali proprio, riguardo a tutto quel nuovo mondo.

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    Miriama Val'Nessar
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  12. darthwelia

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    Yabail Den - Miriama Val'Nessar - Jedi


    Miriama: "... Cos'altro si può fare, con questa 'Forza'?"

    All'affermazione della Padawan, le labbra della Jedi si modellano in un sorriso a metà tra il compiacente e l'incredulo.

    "Oh, per tutti i Sistemi della Galassia. Ora che ho catturato la sua attenzione, con la tecnologia...non è proprio il momento di distrarla." Pensa Yabail, ma deve comunque spiegarle qualcosa.
    "Vediamo...dice che se la cava bene con il multitasking..."
    La Jedi rimane in piedi, di fronte a Miriama e cerca le parole che le servono per tentare di spiegare.


    Yabail Den: "Va bene. Ho l'impressione che dobbiamo fare qualche passo indietro. Se mi fai questa domanda, penso di capire che non molto ti è stato detto."

    Yabail osserva la postura della Padawan, mentre impugna la saber. È troppo rigida, sia nelle braccia che sulle gambe.

    Yabail Den: "Alleggerisci le braccia, flettile un poco e tieni il pomolo dell'elsa vicino al tuo corpo, mentre la lama deve essere inclinata con la punta verso il viso dell'avversario...immaginario in questo momento."

    Poi la sua espressione torna a farsi più assorta

    Yabail Den: "Precisiamo che la Forza non è un attrezzo con cui si possono fare delle cose, probabilmente avrai a che ridire su questa mia affermazione, ma credimi, non sto pensando che tu sia stupida, voglio solo che le cose siano chiare, il più possibile, anche se non è facile." Passa la mano sinistra tra i capelli, sfiorando anche le protuberanze che certificano la presenza in lei di geni zabrak. "La Forza è sì un mezzo, ma è anche ciò che costituisce tutti gli esseri, secondo alcuni anche i non senzienti, e quindi oseremmo dire...la materia...?"

    La Jedi accenna un leggero interrogativo, vuole trovare il modo di far capire a Miriama ciò che vuole spiegare e suo malgrado andrà a ritroso nella propria memoria a ricercare qui concetti che una volta le erano familiari.

    Yabail Den: "Piega leggermente le gambe, devi essere flessibile. Non rigida. Se sei rigida non riuscirai a muoverti agilmente."

    Ancora uno sguardo alla postura della Padawan.

    Yabail Den: "Forse tu chiameresti tutto questo, matrice. Ora ti dirò un'eresia scientifica, probabilmente, ma devo in qualche modo spiegarti. Questa matrice è formata di frequenze, diverse frequenze e queste a seconda del loro stato di vibrazione producono ciò che noi percepiamo attraverso i nostri sensi comuni: vista, udito, tatto, olfatto, gusto, quindi producono la materia, la matrice forma la materia, che può formare una roccia oppure un essere senziente come te. Ora probabilmente la differenza tra la tua visione e la mia è che io penso che esista un essere senziente onnipresente che è questa matrice e che si divide coscientemente nel tutto, mentre tu immagino credi sia tutto frutto della fisica e non esista una coscienza che abbia deciso di dividersi e formare tutto ciò che esiste nel campo materiale."

    "Starà pensando di avere a che fare con una pazza furiosa."

    Yabail Den: "I piedi Miriama, uno punta in avanti e l'altro sta un po' in diagonale, devi avere equilibrio..." La Jedi si umetta le labbra, sta facendo fatica a spiegare le cose in quel modo. "Comunque sia che la si pensi come te o come me, ciò non ha alcuna importanza ai nostri fini ultimi, che sarebbero capire cosa si può fare, giusto? Torniamo ai sensi, che percepiscono le frequenze che si manifestano in differenti vibrazioni...esistono altri sensi, che a quanto pare tu possiedi, che ti permettono di vedere la matrice, diciamo in un modo più simile a ciò che è realmente, ed esistono capacità, innate o acquisibili, ma comunque sempre bisognose di esercizio, che ti permettono di mettere le tue ditine blu dentro la matrice e modificarla...da qui provengono i poteri..."

    La Jedi spera di essere almeno riuscita a instillare un minimo dubbio nella mente della Padawan.

    Yabail Den: "Va bene, non pretendo di essere precisa come te, quando si parla di scienza, ma alcune cose me le ricordo. Ammetto che avrei dovuto parlarti anche di spazio e di tempo, ma cerchiamo di rendere le cose semplici...per entrambe intendo. In ogni caso se fosse altrimenti io non la chiamerei Forza, ma probabilmente avrei usato un termine scientifico, ma rimane la diversità dei nostri punti di osservazione, quindi, spero che per ora riesci ad accontentarti di questa spiegazione...Per cui, in teoria, dimmi tu che cosa si può fare, se sei in grado di modificare a tuo piacimento la matrice?"

    "Che fatica!"
    Yabail si sposta vicino alla Padawan e le mette una mano sulla schiena.


    Yabail Den
    : "Lo senti che sei rigida come un pezzo di Veshok?"

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  13. Zaho

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    Yabail Den: "Va bene. Ho l'impressione che dobbiamo fare qualche passo indietro. Se mi fai questa domanda, penso di capire che non molto ti è stato detto."

    Miriama: "Esattamente: ecco perché ho tante domande e cercavo qualcuno a cui porle!"

    Conferma Miriama, sogghignando con leggiadria.

    Yabail: "Alleggerisci le braccia, flettile un poco e tieni il pomolo dell'elsa vicino al tuo corpo, mentre la lama deve essere inclinata con la punta verso il viso dell'avversario...immaginario in questo momento."

    Miriama: "Oh..."

    Questo le fa capire che è troppo tesa, cioè in ansia. "Probabilmente", si dice, "è perché ho in mano un'arma, decisamente pericolosa": capisce di doversi comunque rilassare, e prova a farlo, inspirando ed espirando, controllando il respiro, la tensione muscolare del suo corpo, la posizione e la postura, secondo le dritte della mezza-zabrak.

    Yabail: "Precisiamo che la Forza non è un attrezzo con cui si possono fare delle cose, probabilmente avrai a che ridire su questa mia affermazione, ma credimi, non sto pensando che tu sia stupida, voglio solo che le cose siano chiare, il più possibile, anche se non è facile. La Forza è sì un mezzo, ma è anche ciò che costituisce tutti gli esseri, secondo alcuni anche i non senzienti, e quindi oseremmo dire...la materia...?"

    Miriama: "...Mh?"

    La donna corruga la fronte a quella nuova informazione per lei incomprensibile, mentre fissa la sfolgorante lama di energia che le sta davanti, irrigidendosi un attimo per riflettere, distratta da ciò che ha appena sentito e sospendendo quindi il comportamento fisico in una posa congelata.

    Yabail: "Piega leggermente le gambe, devi essere flessibile. Non rigida. Se sei rigida non riuscirai a muoverti agilmente."

    Le macchinazioni mentali di Miriama vengono bruscamente interrotte da quella nuova direttiva eteroimposta, riportando la sua attenzione al suo corpo anziché alla processazione delle risposte che piano piano sta finalmente ricevendo. La mandibola scatta a vuoto presa in contropiede, le mani si aprono attorno all'elsa senza perdere la presa ed anzi per assestarla meglio, le gambe ed i piedi si muovono leggermente per sciogliere i muscoli e renderli pronti all'azione.

    Yabail: "Forse tu chiameresti tutto questo, matrice. Ora ti dirò un'eresia scientifica, probabilmente, ma devo in qualche modo spiegarti. Questa matrice è formata di frequenze, diverse frequenze e queste a seconda del loro stato di vibrazione producono ciò che noi percepiamo attraverso i nostri sensi comuni: vista, udito, tatto, olfatto, gusto, quindi producono la materia, la matrice forma la materia, che può formare una roccia oppure un essere senziente come te. Ora probabilmente la differenza tra la tua visione e la mia è che io penso che esista un essere senziente onnipresente che è questa matrice e che si divide coscientemente nel tutto, mentre tu immagino credi sia tutto frutto della fisica e non esista una coscienza che abbia deciso di dividersi e formare tutto ciò che esiste nel campo materiale."

    Miriama: "Ngh!"

    Miriama contrae di nuovo i muscoli irrigidendosi di fronte a quell'accozzaglia di termini scientifici usati totalmente a sproposito nella sua ottica, tanto che il suo cervello si sente male ed in ansia, come di fronte ad un pericolo reale e concreto. Non è la prima volta che si domanda come mai reagisca con così tanto vigore ed estremismo di fronte a corbellerie pseudoscientifiche, ma non ha mai avuto le risorse e l'occasione di soffermarsi a riflettere seriamente sulla questione tanto da trovare una risposta: chissà, un giorno, forse.

    Yabail: "I piedi Miriama, uno punta in avanti e l'altro sta un po' in diagonale, devi avere equilibrio...Comunque sia che la si pensi come te o come me, ciò non ha alcuna importanza ai nostri fini ultimi, che sarebbero capire cosa si può fare, giusto? Torniamo ai sensi, che percepiscono le frequenze che si manifestano in differenti vibrazioni...esistono altri sensi, che a quanto pare tu possiedi, che ti permettono di vedere la matrice, diciamo in un modo più simile a ciò che è realmente, ed esistono capacità, innate o acquisibili, ma comunque sempre bisognose di esercizio, che ti permettono di mettere le tue ditine blu dentro la matrice e modificarla...da qui provengono i poteri..."

    Ed è a questo punto che, senza che lei possa avere il minimo controllo, tutti i suoi intenti di risponderle e cercare di raddrizzare quella visione tragicamente distorta della realtà vengono a cadere: purtroppo, la visione della jedi, per quanto difettosa sul mondo reale che Miriama sa spiegare molto meglio -sempre secondo lei-, è decisamente più ampia e sembra saper spiegare, e per giunta coerentemente col resto della spiegazione fallace, il pezzo di mondo nuovo che Miriama fino a poco fa nemmeno conoscenza o vedeva. Questo, questa maggiore capacità e vastità esplicativa, basta per mettere in seria discussione la sua visione del mondo scientifica molto più strutturata ma ridotta di quella di Yabail.
    Solo con un enorme sforzo la donna riesce a immaginarsi un'ipotesi molto più convincente su ciò che sta succedendo: che Yabail possa spiegare sì di più, ma in maniera molto rozza, tanto rozza quanto spiega in quella maniera pseudoscientifica ed abborracciona il mondo normale. C'è proprio necessità, quindi, di un revisione scientifica totale, che possa espandere e spiegare in maniera razionale e ragionevole anche quel nuovo pezzo, in modo da eccellere sia in un campo sia nell'altro, superando la spiegazione bizzarra ma coerente del cavaliere.


    Yabail: "Va bene, non pretendo di essere precisa come te, quando si parla di scienza, ma alcune cose me le ricordo. Ammetto che avrei dovuto parlarti anche di spazio e di tempo, ma cerchiamo di rendere le cose semplici...per entrambe intendo. In ogni caso se fosse altrimenti io non la chiamerei Forza, ma probabilmente avrei usato un termine scientifico, ma rimane la diversità dei nostri punti di osservazione, quindi, spero che per ora riesci ad accontentarti di questa spiegazione...Per cui, in teoria, dimmi tu che cosa si può fare, se sei in grado di modificare a tuo piacimento la matrice?"

    Miriama, totalmente interdetta e discorde, fa per aprire la bocca, ma il cervello non manda nessun segnale e quindi il suo apparato orale non vocalizza niente, perché è lei per prima a non sapere da dover partire per mettere mano a quel mare di disordine e poter perciò tracciare una via che conduca alla risposta per quella domanda molto retorica ma altrettanto faziosa. Non fa in tempo tuttavia a concentrarsi poiché sente una pressione sul suo corpo: è la mano di Yabail che le tocca la schiena, volendo riportare di nuovo il discorso sul combattimento fisico.

    Yabail: "Lo senti che sei rigida come un pezzo di Veshok?"

    Miriama: "...Argh! Aspetta, ti prego: un problema alla volta! La mia mente...la mia povera testa...Mi stai attorcigliando il cervello, eheheh!"

    Cerca di frenarla e di ridare un controllo e contegno ai due filoni di discorsi, ridendo con complicità e volgendo il viso verso di lei.

    Miriama: "Allora: deciditi, ahah. Training fisico o discussione filosofico-scientifico-teologico-cosmologica? Non reggo entrambe contemporaneamente, serve ordine per fare le cose bene, il multitasking è altamente improduttivo e sono infatti abituata a fare le cose in maniera seriale, non in parallelo, specie due cose così diverse come un esercizio corporale e uno studio intellettuale.
    Poi: sì, io non sono decisamente panteista né panenteista; le matrici sono strumenti matematici e non fisici; la teoria delle stringhe con le vibrazioni sta perdendo molto favore in fisica; la cornice teorica in cui uno strumento è calato è fondamentale e del tutto non-irrilevante per comprendere lo strumento ed utilizzarlo, perciò le nostre due ottiche diverse genereranno drammaticamente risposte diverse alla tua domanda.
    Sulla mia postura rigida: sì, decisamente, hai ragione, ed è perché l'argomento teorico di cui stiamo dibattendo mi tende molto, mi manda in allarme, in "combatti o scappa", reazione evolutiva naturale davanti al pericolo, e questo è perché nella mia vita sono stata molto sensibilizzata sul dibattito tra fedi e scienza. Anche per questo motivo ho bisogno di tenere separate queste due attività, almeno per ora: questa spada mi mette in allerta già di suo, facendomi contrarre i muscoli ed attivare il sistema simpatico-autonomo-motorio in risposta a quest'ansia, perciò aggiungerne altra non può che far peggiorare le mie prestazioni."

    Riprende fiato dopo la raffica di risposte e puntualizzazioni che la stava mandando in freezing, come di fronte ad una bestia feroce. Il combattimento verbale è il suo vero campo, le sue armi sono le parole e le argomentazioni accademiche, ed i suoi più grandi scontri si svolgono sul piano intellettuale più che su quello fisico.

    Miriama: "In ogni caso, giusto per non lasciare la domanda in sospeso, proverò ad improvvisare una risposta", dice abbassando lo sguardo e concentrandosi sia per recuperare i ricordi, sia per elaborare le informazioni e produrre un feedback, come fosse un droide protocollare. "Palesemente ciò che mi stai dicendo, quindi, è che si può fare tutto, anche alterare l'intera galassia: le uniche due cose necessarie sono l'avere un'idea di cosa fare e avere abbastanza potere per farlo. Che è quello che si fa con la scienza, in pratica: conoscere le regole significa poterle usare a proprio vantaggio piegando il mondo ai nostri desideri. Poi, ovviamente, interviene la morale perché non tutto ciò che è possibile è anche lecito, ma questo è interamente un altro paio di maniche."

    Miriama sospira, riprendendo fiato per l'ultima volta, sorridendo ed attendendo da Yabail la risposta teorica e la decisione pratica sul da farsi.

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  14. darthwelia

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    Miriama: "Allora: deciditi, ahah. Training fisico o discussione filosofico-scientifico-teologico-cosmologica? Non reggo entrambe contemporaneamente, serve ordine per fare le cose bene, il multitasking è altamente improduttivo e sono infatti abituata a fare le cose in maniera seriale, non in parallelo, specie due cose così diverse come un esercizio corporale e uno studio intellettuale.
    Poi: sì, io non sono decisamente panteista né panenteista; le matrici sono strumenti matematici e non fisici; la teoria delle stringhe con le vibrazioni sta perdendo molto favore in fisica; la cornice teorica in cui uno strumento è calato è fondamentale e del tutto non-irrilevante per comprendere lo strumento ed utilizzarlo, perciò le nostre due ottiche diverse genereranno drammaticamente risposte diverse alla tua domanda.
    Sulla mia postura rigida: sì, decisamente, hai ragione, ed è perché l'argomento teorico di cui stiamo dibattendo mi tende molto, mi manda in allarme, in "combatti o scappa", reazione evolutiva naturale davanti al pericolo, e questo è perché nella mia vita sono stata molto sensibilizzata sul dibattito tra fedi e scienza. Anche per questo motivo ho bisogno di tenere separate queste due attività, almeno per ora: questa spada mi mette in allerta già di suo, facendomi contrarre i muscoli ed attivare il sistema simpatico-autonomo-motorio in risposta a quest'ansia, perciò aggiungerne altra non può che far peggiorare le mie prestazioni."

    Riprende fiato dopo la raffica di risposte e puntualizzazioni che la stava mandando in freezing, come di fronte ad una bestia feroce. Il combattimento verbale è il suo vero campo, le sue armi sono le parole e le argomentazioni accademiche, ed i suoi più grandi scontri si svolgono sul piano intellettuale più che su quello fisico.

    Miriama: "In ogni caso, giusto per non lasciare la domanda in sospeso, proverò ad improvvisare una risposta", dice abbassando lo sguardo e concentrandosi sia per recuperare i ricordi, sia per elaborare le informazioni e produrre un feedback, come fosse un droide protocollare. "Palesemente ciò che mi stai dicendo, quindi, è che si può fare tutto, anche alterare l'intera galassia: le uniche due cose necessarie sono l'avere un'idea di cosa fare e avere abbastanza potere per farlo. Che è quello che si fa con la scienza, in pratica: conoscere le regole significa poterle usare a proprio vantaggio piegando il mondo ai nostri desideri. Poi, ovviamente, interviene la morale perché non tutto ciò che è possibile è anche lecito, ma questo è interamente un altro paio di maniche."

    Miriama sospira, riprendendo fiato per l'ultima volta, sorridendo ed attendendo da Yabail la risposta teorica e la decisione pratica sul da farsi.

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    "Confusione, solo confusione."

    Yabail guarda Miriama e si chiede per quanto tempo ancora le teorie scientifiche e quelle spirituali debbano fare a pugni, usando ad esempio gli stessi nomi per designare cose diverse. È palese che i termini usati dal lei sono stati capiti in una maniera diversa dalla Padawan. Come provare a spiegare allora? Trovare assieme termini nuovi parrebbe lungo e faticoso.

    Yabail Den: "Capisco la confusione che posso averti messo in testa. Scusami per questo. A parte questo, credo che l'incomprensione che c'è tra di noi derivi dal fatto che usiamo le stesse parole per descrivere cose diverse. La matrice ad esempio..." Guarda di lato verso Miriama, accennando un sorriso "...non penserai davvero che non mi sia accorta del tuo disappunto sul termine che ho usato. Il fatto è che noi l'abbiamo sempre chiamata così, se vuoi trova tu un nome che possa descriverla nella sua natura."

    Il cavaliere Den smette di parlare e si sposta davanti alla sua allieva, la osserva per lungo tempo, prima di riprendere il discorso. Guarda i suoi occhi e vi trova voglia di conoscere e anche tanta conoscenza pregressa, la sua bocca sembra tremare, come se stesse trattenendo le parole e impedisse alle sua labbra di muoversi, il viso, la pelle, i pori, il sudore che ne esce.

    Yabail Den: "Miriama, facciamo questa cosa. Da quello che hai capito fin ora, dammi tu una definizione della Forza che trovi giusta."


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    Yabail Den
    Cavaliere Jedi
     
  15. Zaho

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    -LA NUOVA GENERAZIONE JEDI-
    :: Sistema di Dantooine ::
    *Pianure - Enclave Jedi - Portico*
    Yabail Den - Miriama Val'Nessar - Jedi


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    Yabail: "Miriama, facciamo questa cosa. Da quello che hai capito fin ora, dammi tu una definizione della Forza che trovi giusta."

    Miriama: "Mpf...Ottima domanda."

    Miriama si fa più seria e pensierosa, di fronte a quella richiesta. Il gioco si fa duro, lì viene il bello: lei non ci ha capito granché e trova inaffidabili le informazioni che le sono state fornite finora da loro, che appartengono ad una setta religiosa, tecnicamente.

    Miriama: "Sembrerebbe una sorta di...energia. Un'energia 'pluripotente', per prendere in prestito un termine dall'embriologia, utile per cogliere le potenzialità cangianti di quest'energia. Trovo il termine 'energia' decisamente appropriato: trasmette il concetto dell'inadeguatezza delle conoscenze attuali, mie per lo meno, e della comunità scientifica intera apparentemente, nei confronti di questa Forza. L'energia è qualcosa che non sappia definire, è come il 'caos', è la cifra della nostra ignoranza. Quindi la Forza per me attualmente è un'energia: c'è, ma non so cosa sia. E c'è da un punto di vista della mia esperienza aneddotica soggettiva, nonché da qualche rozzo test che ho provato a imbastire finora, con tanto di misurazioni più o meno rigorose come ad esempio nel caso della telecinesi su un oggetto base come un bicchiere. Non mi spingo oltre, non aggiungo altro: ho sentito ipotesi contrastanti, non ho modo di verificarle o falsificarle attualmente, o per lo meno sono ancora in una fase descrittiva, di raccolta dati, prematura per poter formulare un'ipotesi mia e quindi confrontarla con quelle altrui."

    Dice Miriama, senza dare fondo a tutte le sue energie, ma improvvisando in una maniera sufficientemente profonda in grado di soddisfarla entro un ragionevole limite. Senz'ombra di dubbio la sua maestra non conosce le procedure della scienza, e quindi le sfuggirà sicuramente quanto poco Miriama possa fare in quelle condizioni, tenendo fermo il rigore scientifico come stella polare per la navigazione in quelle torbide ed infide acque.

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    Miriama Val'Nessar
    Padawan Jedi
     

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